Ristrutturazione Cognitiva

La Ristrutturazione Cognitiva o Disputing è la messa in discussione dei pensieri automatici e delle credenze disfunzionali o maladattive, scovati precedentemente tramite l’analisi funzionale o la raccolta della storia di vita sotto la supervisione di uno psicologo, al fine di modificare tali pensieri o credenze disfunzionali e di sostituirli con alternative più adattive, flessibili e sane.

Il Disputing può essere di 4 tipi:

  • Empirico: il paziente considera le prove a favore e le confronta con le prove contrarie a quanto sostenuto dai pensieri automatici o dalle credenze.
  • Logico: indica l’analisi della possibilità razionale di sostenere o meno quanto asserito dal pensiero o dalla credenza disfunzionale in base ai criteri della logica. Solitamente ciò avviene facendo visionare al paziente una lista di distorsioni cognitive e spingendolo a individuare se una o più di esse siano o meno presenti nelle credenze o nei pensieri riportati.
  • Pragmatico: il paziente considera vantaggi e li confronta con gli svantaggi del mantenere il proprio pensiero o la propria credenza disfunzionale.
  • Meta-emotivo: il paziente è invitato a rispondere alla domanda: “qualora quanto sostenuto dal pensiero automatico o dalla credenza fosse vero, sarebbe possibile tollerarlo?”

Dopo aver messo in discussione il pensiero automatico o la credenza disfunzionale, è necessario costruire, in maniera sincrona tra professionista e cliente, una nuova credenza più adeguata che funga da alternativa sana alla precedente.

Dopo aver ridotto la fiducia nella precedente credenza con il disputing e aver costruito la nuova credenza adattiva, è necessario rinforzare la fiducia in quest’ultima, in modo che possa effettivamente sostituire la precedente. Per fare ciò, lo psicologo conduce il cliente in un dialogo immaginativo tra la vecchia credenza disfunzionale e la nuova credenza funzionale.

In più, a questo punto è possibile agire anche sul piano comportamentale: il cambiamento nel comportamento può infatti rinforzare la fiducia nella nuova credenza, perché l’individuo nota a livello implicito che essa trova riscontro non solo nell’ambito dei pensieri ma anche in quello delle azioni concrete.

Ad esempio, può essere utile la tecnica dell’“agire come se”, ovvero comportarsi come si farebbe se si fosse già convinti della nuova credenza in modo da convincersene davvero.

Assieme a quest’ultima, si possono affiancare numerose altre tecniche comportamentali, come l’attuazione di esperimenti comportamentali, l’attivazione comportamentale e l’impiego di liste di attività piacevoli e di attività di valore, l’uso di diari e di time table, l’esposizione (in vivo, in immaginazione o enterocettiva), la desensibilizzazione sistematica, lo shaping, il fading, il prompting, il flooding, il modellamento, le tecniche di autocontrollo, l’habit reversal training, il role playing, l’anticipazione delle risposte e le tecniche avversative.

Infine, lo stress dovuto alla ristrutturazione cognitiva provato dal paziente può essere minimizzato accostandovi tecniche di rilassamento come la mindfulness, il body scan, l’imagery e le visualizzazioni guidate, il training autogeno e il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson.

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