Memorie Somatiche
L’utilizzo del Body Scan e di altre tecniche di mindfulness e consapevolezza corporea sono essenziali durante il lavoro con il trauma, al punto che oggi si parla giustamente di approcci “Bottom-Up”, cioè che partono dal corpo per arrivare alla mente.
Il corpo infatti non è staccato dalla memoria delle esperienze traumatiche, ma anzi conserva posture, movimenti, fisiologia, particolari sensazioni, emozioni e percezioni ereditate dalle esperienze traumatiche o di attaccamento insicuro, anche dopo che le circostanze sono mutate. Il corpo infatti si adatta all’ambiente per aiutare la sopravvivenza; tuttavia, se l’adattamento avviene in virtù di un’esperienza traumatica, ciò significa che questa potrebbe continuare a condizionare non solo le nostre abitudini mentali, ma anche quelle comportamentali, emotive, percettive e addirittura la nostra fisiologia per lungo tempo.
Il corpo dunque deve essere esplorato tramite tecniche di consapevolezza mindful come il Body Scan e similari, alla ricerca di quelle che vengono chiamate Memorie Somatiche o Corporee, per liberarlo da tali abitudini fisiche, implicite e automatiche rimaste ancorate al momento dell’esperienza traumatica.
Inoltre, il corpo stesso, nella sua intelligenza naturale, può attingere con opportune tecniche in maniera spontanea a risorse innate che possono aiutare a risolvere eventuali problemi emotivi, traumi, e disagi psicologici.
Il corpo perciò va riscoperto come memoria fisica delle nostre esperienze emotive, cognitive e sociali. Il nostro soma dunque non è solo un contenitore vuoto della psiche, ma rappresenta anche un insieme di posture, gesti, movimenti, sguardi, espressioni facciali, prosodia, che possono essere usati come punti di accesso per il trauma e per la sua risoluzione.
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