Disturbi Alimentari

Disturbi Alimentari

I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, anche detti più semplicemente Disturbi Alimentari, sono caratterizzati da un persistente problema con l’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale.

Tra i principali disturbi alimentari, tratteremo in questa sede l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa e il Disturbo da Binge-Eating.

L’obesità e il sottopeso, in assenza di anoressia nervosa, bulimia nervosa o disturbo da binge-eating, non sono considerati disturbi mentali, perché ciò che causa queste condizioni è una combinazione di fattori genetici, fisiologici, comportamentali e ambientali.

 

Anoressia Nervosa

L’Anoressia Nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da:

Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, inferiore a quello minimo previsto.

Intesa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.

Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità della propria condizione di sottopeso.

Vi sono due sottotipi di Anoressia:

1. Sottotipo con restrizioni: durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo non ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per esempio, non si è autoindotto il vomito, non ha usato inappropriatamente lassativi, diuretici o enteroclismi). In questo sottotipo, la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica

2. Sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione: durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per esempio, si è autoindotto il vomito, ha usato inappropriatamente lassativi, diuretici o enteroclismi).

La differenza tra questo sottotipo di anoressia e la bulimia è che le condotte di abbuffata ed eliminazione portano nell’anoressia a una diminuzione del peso, che non si riscontra invece nella bulimia (in cui i soggetti affetti riescono a mantenere un peso corporeo uguale o addirittura maggiore di quello minimo normale).

Vi sono vari livelli di gravità dell’anoressia (lieve, moderata, grave o estrema): si basano, negli adulti, sull’indice di massa corporea attuale, e nei bambini e adolescenti, sul percentile dell’indice di massa corporea; sulla gravità dei sintomi clinici; sul grado di disabilità funzionale e sulla necessità di una supervisione.

Il disturbo è:

– in remissione parziale se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per l’anoressia nervosa, il criterio del basso peso corporeo non è stato soddisfatto per un consistente periodo di tempo, ma sia il criterio dell’intensa paura di aumentare di peso, di diventare grassi o comportamenti che interferiscono con l’aumento di peso, sia il criterio dell’alterazione della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo, sono ancora soddisfatti.

in remissione completa se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per l’anoressia nervosa, non è stato soddisfatto nessuno dei criteri per un consistente periodo di tempo.

 

Bulimia Nervosa

La Bulimia Nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da:

Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:

1) Mangiare, in un determinato periodo di tempo (ad esempio, due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.

2) Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per esempio, sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si stia mangiando).

– Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva.

– Le abbuffate e le condotte compensatorie inappropriate si verificano entrambe in media almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

– I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.

– L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.
La differenza tra l’anoressia del tipo con abbuffate/condotte di eliminazione e la bulimia è che le condotte di abbuffata ed eliminazione portano nell’anoressia a una diminuzione del peso, che non si riscontra invece nella bulimia (in cui i soggetti affetti riescono a mantenere un peso corporeo uguale o maggiore a quello minimo normale).

Vi sono vari livelli di gravità della bulimia (lieve, moderata, grave o estrema): si basano sulla frequenza di condotte compensatorie inappropriate; sulla gravità dei sintomi clinici; sul grado di disabilità funzionale e sulla necessità di una supervisione.

Il disturbo è:

– in remissione parziale se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per la bulimia nervosa, solo alcuni, e non più tutti, i criteri sono stati soddisfatti per un consistente periodo di tempo.

in remissione completa se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per la bulimia nervosa, non è stato soddisfatto nessuno dei criteri per un consistente periodo di tempo.

 

Disturbo da Binge-Eating

Il Disturbo da Binge-Eating è un disturbo alimentare caratterizzato da:

– Ricorrenti episodi di abbuffata. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:

1) Mangiare, in un determinato periodo di tempo (ad esempio, due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.

2) Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per esempio, sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si stia mangiando).

– Gli episodi di abbuffata sono associati ad almeno 3 dei seguenti aspetti:

1) Mangiare molto più rapidamente del normale.

2) Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni.

3) Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente affamati.

4) Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando.

5) Sentirsi disgustati verso sé stessi, depressi o molto in colpa dopo l’episodio.

– E’ presente un marcato disagio riguardo le abbuffate.

– L’abbuffata si verifica, mediamente, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.

– L’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di condotte compensatorie inappropriate (come nella bulimia nervosa e nell’anoressia del tipo con abbuffate/condotte di eliminazione) e non si verifica esclusivamente in corso di bulimia nervosa o anoressia nervosa.

Vi sono vari livelli di gravità del disturbo da binge-eating (lieve, moderato, grave o estremo): si basano sulla frequenza degli episodi di abbuffata; sulla gravità dei sintomi clinici; sul grado di disabilità funzionale e sulla necessità di una supervisione.

Il disturbo è:

– in remissione parziale se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per il disturbo da binge-eating, gli episodi di abbuffata si verificano con una frequenza media di meno di un episodio a settimana per un consistente periodo di tempo.

in remissione completa se, successivamente a una precedente piena soddisfazione dei criteri per il disturbo da binge-eating, non è stato soddisfatto nessuno dei criteri per un consistente periodo di tempo.

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